Una città nascosta a tutti tranne che ai bambini: entra, esci, siedi, racconta, affacciati. La fantasia, con l’aiuto dei disegni adesivi, pianta alberi, costruisce strade, lascia scappare il gatto sui tetti, ferma le macchine, muove le strade, appoggia una scala al cielo.
Piano Bi è un libro gigante che sta ben saldo sulle sue gambe, non si sfoglia ma si abita. È un piano alternativo per scatenare l’invenzione. Una parete sembra l’ingresso di un castello medievale e un’altra è il palazzo di Sherazade.
Per l’architettura, la sociologia, l’urbanistica, una città a misura di bambino è sempre stata espressione dell’utopia, per Piano Bi è solo un gioco. Ma a noi sembra abbastanza.
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